Da studente la passione per l’arte, e in particolare per la rappresentazione del corpo umano ha costituito fin da subito un fortissimo richiamo. La sua raffigurazione dinamica mi ha spinto ad approfondire il movimento anche con la pratica.
Era il 1995 quando incontrai il metodo Pilates: le lezioni mi attrassero per il diverso approccio allo svolgimento della pratica fisica e per la capacità di poter allenare tanto il corpo – nella sua interezza di muscoli maggiori e minori – quanto il pensiero.
Portare l’attenzione a parti precise del corpo, ampliare la percezione delle possibilità di movimento e dare nuove vie alla sua esecuzione, ha risvegliato e dato il giusto posto a sensazioni legate ad attività di espressione corporea vissute durante l’infanzia, che sino a quel momento risuonavano in maniera sconnessa.
Decido quindi di approfondire lo studio del metodo Pilates seguendo diversi corsi tra Torino e Milano con Serafino Ambrosio.
Contemporaneamente, inizio a praticare anche lo yoga, principalmente Iyengar. Da qui la spinta verso lo studio delle pratiche ayurvediche che hanno saputo nutrire, e continuano a farlo, la mia ricerca di una visione trasversale del corpo inteso come insieme di struttura, movimento meccanico, fisiologico ed emotivo.
Nel corso degli anni il desiderio di condividere questa visione si è fatto sempre più energico, fino ad ottenere la certificazione come Insegnante Pilates (Matwork, Reformer) presso l’accademia Postural Pilates Method di Daniela Carignano.
Negli ultimi anni ho preso parte ad un progetto europeo che si occupa di diffondere l’uso pedagogico del gioco degli scacchi attraverso l’attività motoria nelle scuole primarie.
Le esperienze legate al movimento nei differenti momenti della nostra vita sono per me ciò che ci permette di evolverci e rinnovarci. Integrare l’essere al fare permette che la nostra vita sia anche la nostra pratica.