Il corso persegue l’intento di far esplorare la connessione tra il corpo e la mente.
L’ascolto della posizione del corpo, il riconoscersi nello spazio, la ripetizione dei movimenti e l’accompagnare del respiro sono gli elementi fondanti per accrescere, nel tempo, la naturalezza del movimento.
Attraverso il nostro corpo prendiamo coscienza della realtà esterna. I sensi ci permettono di percepire ciò che ci sta attorno e, se allenati, a guardare dentro.
Una continua relazione tra lo spazio interno e lo spazio esterno costruisce la nostra identità corporea e ci permette di fare esperienza attraverso il movimento.
L’ascolto
Si parte dall’ascolto del proprio respiro
La respirazione è un movimento naturale, innato e spontaneo che stimola il movimento dei muscoli del torace. Con la sua frequenza e la sua profondità, il respiro è capace di modificare la forma e la possibilità di movimento del corpo, così come la struttura del corpo agisce sulla libertà del flusso del respiro.
Il corpo “chiede” al respiro che, in risposta, modifica la sua cadenza. La richiesta è determinata da uno stimolo che può essere motorio, fisiologico oppure legato a un’emozione.
In questo percorso il respiro verrà esplorato dal suo ascolto al suo controllo, con la pratica di movimenti che serviranno a mantenere flessibile la cassa toracica e mobile la colonna, per aumentare la loro libertà nel movimento e per non perdere la consapevolezza di alcun respiro.
Si prosegue con l’osservare il bacino da sdraiati, per non farsi distrarre da altro
Nel movimento di tutto il corpo, le gambe e le braccia si muovono indipendenti senza simmetria.
Il bacino è il punto di unione tra la parte superiore e la parte inferiore del corpo. A seconda del suo orientamento nello spazio ne influenza gli allineamenti: dai piedi, risalendo lungo le gambe, fino alle curvature della colonna.
Se ne ascolta l’appoggio a terra, lo si osserva e da lì parte il movimento.
All’inizio sarà guidato dalla muscolatura più superficiale, che modifica la posizione del bacino, ma allo stesso tempo verrà mosso dalla muscolatura più profonda, capace di mantenerlo stabile nel suo orientamento. Mano a mano che si allena la percezione della posizione del bacino diventa sempre più evidente come, a seconda del suo orientamento, condizioni la posizione del dorso e degli arti.
Il primo passo
La stabilizzazione del bacino sarà sempre il primo passo da fare per entrare nel movimento.
Si prosegue col recupero del tono muscolare che, insieme all’uso coordinato della muscolatura più profonda con quella più superficiale, ha come fine il preservare lo spazio interno alle articolazioni. Senza mai forzare l’ampiezza articolare, impariamo a eseguire movimenti gradualmente più elaborati lavorando sulla mobilità propria dell’articolazione.
Tutto partecipa.
Lentezza e ripetizione
I movimenti saranno svolti con lentezza per potersi concentrare sul sentire ogni parte del proprio corpo. Nel movimento meccanico la mente tende a estraniarsi, si scollega dall’agire. Ascoltare con attenzione come è posizionata una mano, come appoggia un piede, come è orientato il bacino nella composizione di un movimento riunisce la mente al corpo. L’essere presenti alimenta il controllo del movimento in un continuo scoprirsi nella ripetizione dei movimenti.
Quando impariamo un nuovo movimento, il corpo lo deve sperimentare e occorre concentrarsi in maniera attiva. Esser presente per agire con coordinazione.
La ripetizione permette al cervello di fissare indelebilmente nella memoria le caratteristiche di quel movimento e questo lo renderà, con il passare del tempo, naturale.
Ritorno al corpo
In una sala che accoglie e invita all’ascolto, la pratica diventa un’occasione per ritornare al proprio corpo.
Alternando momenti di quiete a momenti di lavoro più intenso, il fine è quello di trasformare gli atteggiamenti che nel quotidiano ci muovono e liberare le forze spontanee che ci appartengono.
Dicono di noi
Mi sono appena iscritta al corso di pilates per il quarto anno di seguito: di solito sono piuttosto pigra e ogni volta che inizio un’attività mi annoio subito, ma Gabriella è bravissima e l’ambiente di MultiKulti è davvero tranquillo e rilassato. La flessibilità poi non è una caratteristica scontata, posso solo consigliare.
Grazie a Multikulti e alle sue splendide insegnanti ho ritrovato la consapevolezza del mio corpo e dei miei muscoli. Dopo una vita intera a inseguire lo sport con fatica, ho finalmente iniziato ad amarlo! Iniziando a praticare il pilates per riabilitazione ho poi scoperto essere una vera e propria preparazione atletica che mi ha permesso di iniziare a praticare altri sport.
È stata una vera fortuna incontrare questa associazione e poter seguire un bellissimo corso di pilates a due passi da casa.
Gabriella è deliziosa e crea subito una piccola comunità di “trafficanti” intorno al proprio corpo come se uno non avesse mai fatto altro con lei e le compagne. Va piano, compatta ma chiara e si vede bene come nasce il movimento e come i passaggi sono collegati.
Ho seguito la lezione di pilates: bellissima davvero. Gabriella è molto attenta e molto coinvolgente.




